Il pettirosso
Scappavano da ciccio serpaiang,
gli avevano imbrattato la facciata appena imbiancata.
Sacrifici, stucco, ristucco, la paura che al tempo non avesse retto.
Non mi ero reso conto e giĆ sanguinavano,
di botte e di vergogna,
per aver dichiarato di esistere al muro di serpaiang.
Shrin, Shock, Lion, Flex.
Ragazzini tremanti con ancora le bombolette tra le dita.
Nel silenzio dei respiri i miei fari ebbero ragione.
“Fermati pezzo di merda” dissi,
e strappandomi la camicia gli mostrai il petto imbrattato di rosso.
Peppe Buonanno